Il vino del ❤️ JXP

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Ennesimi riconoscimenti, proprio in questi giorni, alla cantina Termine Grosso dell’area di Roccabernarda (Crotone) è lì che Patrizia e Antonio hanno deciso di trascorrere la loro esistenza assieme ai loro figli, ormai adolescenti, sebbene avessero studiato in Toscana. Proprio su queste terre si ergono uve cangianti nei colori e nei profumi. Il Gaglioppo figlio del Sangiovese e del Mantonico, qui ha un’eleganza tutta sua, mai scorbutico, si lascia assaggiare nelle declinazioni di rosato in Luna Piena e Theorema; è rosso in Don Fabrizio o assemblato con vitigni internazionali come Merlot in Gocce di Frisio o nel taglio bordolese in Crete del Falco o ancora sposa il Cabernet Sauvignon in Giglio Nero. La cantina ha anche il pregio di produrre ottimi bianchi come Donnanò (Greco Bianco, Zibibbo e Pecorello) che si ispira alla forte personalità della madre di Antonio, Eleonora, donna di altri tempi, risoluta, volitiva e determinata, ma sempre “femmina” come la bottiglia che la ricorda, gentile in apparenza ma dalla spiccata personalità. Tra i nettari bianchi esiste un Pecorello in purezza, vitigno coltivato prevalentemente nell’area del cosentino, presente nei documenti vitivinicoli già dal 1800. Uva dalla polpa dolce, si adatta a forme di allevamento poco espanse, sensibile alla siccità e alla salinità dei terreni, se ben esposto e con le giuste escursioni termiche, regala calici di una profonda mineralità proprio come JKP, bottiglia dall’aspetto prezioso che esprime la vitalità già nel colore. Il bouquet ricorda il lime, la pesca acerba, sottilissime note di zafferano, in bocca il profumo si concretizza in un sorso dalla buona acidità e dalla lunga scia sapida. Ottimo sposo del pesce crudo.

Aspettiamo l’evoluzione del suo successi e dei suoi aromi.