Montalbera… Il Ruche’ che ti seduce đźŤ‡

 

Piemonte, regione conosciuta nel mondo. Perfetta nel paesaggio, intensa nei luoghi, memorabile nei sapori, appetibile per le ricette. Numerosi i turisti, indiscutibile la sua ascesa alla popolarità.  Nebbiolo, Barbera, Dolcetto sono alcune delle creature che hanno reso questo suolo celebre nel mondo. Tra le DOCG ancora da valorizzare spicca Ruché di Castagnole Monferrato. Diverse le cantine che generano questo nettare. Tra loro emerge Montalbera nata tra Castiglione Monferrato e Montemagno. Capostipite dell’idea e della famiglia è Enrico Riccardo Morando, pioniere del pet food in Italia. Uomo sensibile, intuitivo e concreto. Foriero di modernità, re Mida dell’imprenditoria percepisce le potenzialità del vitigno Ruché… Realizza un sogno? No, costruisce un impero di cui ne gode la vista fino a 95 anni di età. Oggi Montalbera è una cantina che vanta la produzione di bottiglie eleganti, il fiore all’occhiello resta il Ruché in veste tradizionale e in abito bianco di giorno, mentre la sera indossa un little black dress e si trasforma in Laccento. Nel primo caso si tratta di un calice fine, dalle sfumature speziate, pepe nero, noce moscata, note di cuoio esaltano il palato, sebbene si tratti solo di acciaio. In bocca si trasforma in una sorso beverino, dalla discreta acidità, dalla sorprendente piacevolezza. Laccento, invece, è ampio, opulento grazie a quel 20% di uve in sovra – maturazione ottenute direttamente in vigna. I frutti rossi, un poco acerbi, della versione mattiniera si trasformano in amarena matura, marasca dal colore purpureo, piccoli ribes attraggono le narici per poi regalare un carattere concreto al calice. L’epilogo è lungo e appagante.

Altra medaglia dell’azienda è Nuda, Barbera d’Asti Superiore, che affina in barrique di rovere francese. Un rosso rubino intenso lascia sbalorditi. Un’esplosione di freschi petali di violetta, frutta rossa matura su un tappeto di incenso in bocca si trasforma in un succo a tratti piacevolmente ematico su un morso di prugna secca, intervallata da sbuffi di incenso.  A Nuda aggrada essere svestita e intesa come una donna che si concede a pochi, colei che appare alla portata di tutti ma in realtà non lo è. Piacevolmente e segretamente austera.

 

P.S. Un ringraziamento speciale è diretto a Ettore, perfetto padrone di casa e ad Alessandra Surdo, sommelier, estimatrice del Ruchè Montalbera, che ha reso la sua passione per il vino una vera e propria professione. In bocca al lupo per la sua nuova realtà.