Silvio Carta: 2 new bitter 🍸 e rivivi la velocità…
Chi non ricorda l’immortale figura del leggendario Ippocrate, simbolo dell’arte medica. A lui è attribuito il vino ippocratico. Il nettare di Bacco, arricchito dalle diverse erbe suscitava sollievo ai malati. L’utilizzo e la quantità delle erbe variava in base alla patologia. Dal V secolo a. C. a oggi tanti gli imitatori di questa leggendaria bevanda, che nel tempo, ha subito variazioni, interpretazioni, dando vita, nelle forme più disparate, a differenti e fantasiosi cocktail. Proprio in questi giorni la Capitale è stata la frizzante location di Roma Bar Show. Bartender, drink, assaggi, master class sono stati i mezzi attraverso i quali conoscere, in modo più approfondito, il tema della miscelazione. In questa occasione è stato possibile sorseggiare due new entry della produzione di Silvio Carta, garanzia sarda per la Vernaccia e i liquori del buon made in Italy. Due diversi bitter, generosi al naso e suadenti al palato. Il primo dal giallo luminoso, i sentori erbacei, note leggermente mielate, fiori gialli, su echi di una suadente citronella; il secondo, dalle sfumature purpuree del tramonto, rammenta la radice di genziana, il mirto che si trasforma in lentischio. La persistenza gustativa è eccellente. Entrambi inaspettati, estremamente versatili, estroversi nelle unioni con gli altri ingredienti, jolly della nuova generazione di barman. Gli abiti dei “bitter della pace” sono stati realizzati dallo “stilista” Paolo Bernabei, personalità intuitiva e istrionica, conosciuta nella distribuzione vinicola della Capitale. Colori, forme geometriche rammentano l’epoca novecentesca e il Futurismo che non sarebbe potuto essere portato in auge in modo migliore, vista la popolarità ottenuta anche grazie ai drink.
Altro scatto matto per Elio Carta, ancora oggi tra i vincitori del podio per gli amanti degli alcolici.